Tutte le donne di Kishimoto

                                                                                    [ARTICOLO DE LA GAZZETTA DI KONOHA]

Avete mai avuto l’impressione che a Kishimoto le donne stessero proprio sulle palle?

Rileggendo il manga si ha l’impressione che puntualmente parta con dei personaggi femminili che potrebbero essere sviluppati in modo fantastico, per poi dimenticarsene, quando non bistrattarli malamente.

Uno dei maggiori esempi in tal senso è Sakura, che personalmente come personaggio non mi dispiace affatto, ma che oltre ad essere caduta totalmente nel dimenticatoio fino allo scorso paio di capitoli, non ha avuto sviluppo alcuno, né modo di contribuire attivamente alla trama.

Se pensate che sia una cosa normale perché si tratta di uno shonen e non di unoshojo, siete dei misogini di merda e ve lo dimostro subito.

Basta prendere manga del calibro di Dragon BallOne Piece oppure Ken il Guerriero, che certamente non erano orientati ad un pubblico femminile e a cui Naruto non avrebbe nulla da invidiare, sennonché in tutti questi compare almeno una ragazza di spessore che non ci lascia indifferenti (compaiono anche gli stereotipi kishimoteschi, ma questo lo vediamo tra poco).

Kishimoto invece ha due prototipi di donna:

  • la donna uomo
  • la donna inutile

Il che ci porta a concludere che sostanzialmente gli uomini siano superiori in tutto e per tutto. Ma vediamo qualche esempio.

Tenten

Partiamo da un personaggio che parte sfigato da principio dacché tutte le sue tecniche ruotano attorno all’uso di armi, che in un mondo come quello di Naruto vengono usate alla stregua di un diversivo, quando non risultano del tutto inutili. L’idea di partenza non sarebbe male, ma nel contesto specifico risulta davvero difficile da sviluppare… E infatti non viene sviluppata.

Temari

Per l’appunto è quella che fa fuori Tenten durante gli esami per diventarechunin. Cavoli! Non male: usa un ventaglio magico, sembra bella tosta, tanto da poter fare squadra con uno come Gaara. Sicuramente sarà un personaggio sviluppato in seguito.

Invece no, ben presto ce ne dimentichiamo e la vediamo al massimo come comparsa al seguito di Gaara. A differenza di altre non si ha l’impressione che sia diventata più debole o che non sia andata avanti. Semplicemente è sparita!

Certamente non sarebbe un problema se non se ne stesse parlando, avendo comunque un ruolo potenzialmente marginale (è al seguito di un personaggio secondario come Gaara), ma di fatto va ad unirsi alla schiera delle donne irrilevanti.

Ino

Eccoci ad Ino, una sciacquetta detestabile che però era direttamente connessa alla co-protagonista della serie, Sakura. Sviluppando Ino si sarebbe potuto sviluppare il personaggio di Sakura, visto che le due da principio erano in competizione, ma anche qui Kishimoto se ne frega e le usa entrambe con l’unico scopo di celebrare Sasuke.

Quando vediamo Ino e Sakura scontrarsi durante gli esami degli chunin, il loro scontro non si conclude come la fine della loro rivalità, tanto che entrambe si promettono che un giorno torneranno nuovamente ad affrontarsi. Purtroppo di lì a breve Sakura non farà più granché, neanche nel tentativo di recuperareSasuke, tanto che sarà Naruto ad accollarsi tutto il peso della faccenda.

Per fare un paragone con Harry Potter, Ino poteva tranquillamente svolgere un ruolo al pari di Draco, che benché sia un personaggio veramente marginale nella storia, la Rowling riesce nonostante tutto a sviluppare, tanto da darci una vera e propria idea di quanto e come sia cresciuto e cambiato. Ci spiace Ino, addio…

Ci resterebbero Sakura e Hinata, ma loro le vediamo tra un po’.

Le donne uomo… le uniche che valgono

Tolte le donne che cadono nel dimenticatoio, risultando irrilevanti ed inutili, l’unico altro modo in cui Kishimoto sembra in grado di rappresentare una donna è nello stereotipo della donna maschiaccio, l’unica che sembra sopportare.

Non a caso sia Kushina che Tsunade condividono queste caratteristiche, dovendo essere la madre del protagonista e il Quinto Hokage.

Adesso per quanto la cosa possa risultare divertente in se (Tsunade sai che ti amiamo oltre ogni misura), a livello narrativo è abbastanza patetica, perché priva la storia di tutto il fascino del mondo femminile, che anzi viene ridotto a patetiche debolezze, come la grottesca fobia di Tsunade per il sangue (il che la rende virtualmente inutile).

tsu

Sia chiaro: non che TsunadeKushina o Sakura, non possano disporre di una sorprendete forza fisica, ma quando l’intero personaggio ruota praticamente attorno ad essa, viene quasi il sospetto che la loro unica qualità sia quella di possedere una qualità maschile (per inciso Sakura e Tsunade sono anche dei medici, ma questo ruolo nella serie è talmente secondario da risultare irrilevante, soprattutto se si considera che c’è comunque Santo Pain che lo fa meglio di loro: lui resuscita i morti! Gli uomini sono sempre meglio, cazzo!).

Ora se perfino in una serie come Ken il Guerriero abbiamo modo di avere un personaggio di spessore come Mamiya, possiamo sentirci un po’ delusi da questa stereotipazione laddove dei due co-protagonisti uno è una ragazza?

Su Kishimoto, ma che ti hanno fatto di male le donne?

E così siamo giunti alle donne da trattare male

Attraverso numerosi capitoli e personaggi, in particolare quello di Sasuke, si ha a volte la detestabile sensazione che Kishimoto provi gusto e trattar male le donne, portandole al ridicolo. (pare che veramente da piccolo lo trattassero male… e questo spiegherebbe molte cose…)

 

Naturalmente molti sono sketch con l’unico scopo di far ridere, altre volte però sembra proprio che si ripeta lo schema della donna-innamorata-perdutamente dell’uomo-impossibile-da-avere-che-la-maltratta. E peggio lui si comporta e più lei lo adora, ultima tra tutte Karin, che sembrava essere riuscita a disilludersi da Sasuke dopo che l’aveva praticamente uccisa, ma che poi torna in preda ad una rabbia-amoroso-compulsiva. Karin, mi spiace davvero. Speravamo che almeno tu ti salvassi.

Hinata, donna inutile

Hinata è probabilmente il personaggio peggiore di tutta la serie. Il suo unico obiettivo è Naruto, per il resto è il prototipo dell’anti-femminismo: è sottomessa, incompetente e priva di autostima. Tutte le volte che compare la situazione assume un che di ridicolo.

All’inizio viene introdotta bene, in un contesto difficile che ne giustifica il carattere introverso e tutti quanti siamo lì ad aspettarci grandi cose da lei… Che però non arrivano mai. Dall’inizio alla fine l’unico scopo nella sua vita rimane Naruto-kun ♥.

Adesso, già definire un personaggio con un’unica caratteristica dominante non è mai una grande idea, tanto meno se questa unica caratteristica è l’ossessione amorosa. Quel che è peggio, Hinata, a differenza di Karin, sostanzialmente non fa nulla di concreto per raggiungere il suo obiettivo, tant’è che tutte le volte che è in presenza di Naruto diventa ridicolmente nervosa ed incapace di agire, finendo addirittura per adottarne il motto. Non mi sorprenderebbe se un giorno la vedessimo entrare in scena camuffata da Naruto stesso, come i migliori psicopatici dei serial americani.

Perfino quando dichiara il suo amore, lo fa in un modo unidirezionale, che non presuppone alcun impegno da parte dell’altro, per la serie “io ti amo qualunque cosa tu decida di fare”. Questo è in generale il modo peggiore di relazionarsi al prossimo, perché sostanzialmente si fa capire di essere in un rapporto di sudditanza e non pretendere nulla in cambio. Questo non è romanticismo, questa è meningite. Difatti dopo quell’evento la storia non si evolve, ma nemmeno Hinata prova a fare alcunché per portarla avanti, tipo andare daNaruto e dirgli: “Ti ricordi quel giorno che ti ho detto che ti amavo?”

Sostanzialmente il suo personaggio non è neanche in grado di perseguire il proprio obiettivo, e ogni volta che tenta di fare qualcosa viene immediatamente mortificata dal destino-Kishimoto.

a questo punto di vista perfino quando tenta di salvare Naruto nel capitolo 614, non ci riesce ed anzi induce Neji a sacrificarsi per lei (ricordiamoci che lui era obbligato a salvarla), trasformando il suo patetico tentativo nell’ennesima dimostrazione, da parte di Kishimoto, che le donne non sono capaci di alcunché, che deve fare tutto l’uomo e che ANZI, a volte fanno peggio che meglio, inducendo l’uomo a sacrificarsi per loro!

Sakura

E infine siamo arrivati alla fragola-rosa, quella che doveva essere la co-protagonista femminile che avrebbe salvato il gruppo grazie alla sua astuzia di genere, ma che si è rivelata un’incapace, indecisa e monotematica donnicciola, il cui unico obiettivo è Sasuke-kun.

Io personalmente contavo molto su Sakura, speravo che dopo il grazie-tra-i-denti di Sasuke, lei avrebbe cambiato atteggiamento, che tutta la premessa pre-Shippuden fosse per condurre Sakura ad una maturazione personale e forse anche a fare coppia con Naruto.

Kishimoto avrebbe potuta svilupparla in mille modi, alla fine poteva condurla anche a diventare hokage, un po’ sulle orme di Tsunade, un po’ per non rendere scontato il finale Naruto-hokage, perché non è tanto l’obiettivo che conta, ma il percorso che si fa per raggiungerlo.

 

Invece no! Sakura corre perennemente appresso ad un Sasuke che non la ama (a volte immagino Kishimoto che gode della sua frustrazione di non essere ricambiata) e a differenza di Hinata glielo fa capire ripetutamente quello che prova per lui. Da questo punto di vista se Sasuke la avesse in qualsiasi modo amata, avrebbe avuto una miriade di occasioni per dirglielo e certamente non aveva motivo di sospettare il contrario, visto che lei era stata più che chiara a tal proposito.ù

Invece non fa altro che respingerla e sempre in malo modo, finendo col trasformare Sakura nell’ennesima incolore, ossessionata, uomo-dipendente, pulzella, che altro scopo non ha che Sasuke-kun.

Non che questo non possa essere uno scopo, ma che non sia l’unico ed il solo! Da questo punto di vista la presenza di Ino sarebbe stata preziosa, per aiutare l’evoluzione del personaggio, magari attraverso un confronto o degli scopi autoreferenziali.

Invece no. Sì certo, ogni tanto Kishimoto ci mette di mezzo un “voglio diventare migliore”, ma è sempre talmente generico ed opaco, privo di uno sviluppo nella trama che escluda la ricerca di Sasuke, che praticamente non ha alcun valore, esattamente come le tette che affibbia ai suoi personaggi per convincerci che riconosce un pregio nelle donne (quello di aumentare le vendite).

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Pagina creata da: FrancescoTosky , 6 maggio 2016
Ultimo aggiornamento: 6 maggio 2016

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